Il desiderio – realtà universale. Il rimpianto stesso è solo un desiderio che ha cambiato direzione. Il desiderio di ciò che non è più.
La cosa più difficile è rinnovare le proprie ammirazioni. Si ammira davvero solo fino ai vent’anni. Dopo, sono solo infatuazioni e capricci.
La confessione più vera è quella che facciamo indirettamente, parlando degli altri.
Che la malinconia sia un segno di invecchiamento precoce? Se questo è vero, io sono senile da sempre.
Si dimenticano tutti i dolori; ma non si dimentica nessuna umiliazione.
Il guaio che una felicità cosciente non è più una felicità, come non lo è una felicità che ignora se stessa.
Per paura di essere uno qualsiasi, ho finito col non essere niente.
La sua mancanza di talento rasentava il genio…
C’è un solo modo per possedere tutto: non desiderare niente.
Saper dosare la banalità e il paradosso: è tutta qui l’arte del frammento.
Si paga cara ogni viltà – ma anche ogni atto di coraggio.
La follia: incapacità di differire l’esecuzione di un’idea. Nella follia l’idea si confonde con l’impulso.
Quando non abbiamo uno scopo verso cui convergano tutte le nostre azioni, amiamo solo il pensiero discontinuo, spezzato, immagine della nostra vita andata in frantumi.
Appartengo a coloro che, fra il sistema e il caos, propenderanno sempre per il caos.
La letteratura, la filosofia, la religione, tutto dà troppa importanza all’uomo.
‘Ama nesciri’ (Imitazione di Cristo); compiaciti di essere ignorato. Si è felici sono quando si è abbastanza saggi da attenersi a questo precetto.
Sii cinico di fronte a tutto tranne di fronte all’immagine ideale dei tuoi doveri verso lo spirito.
Preferisco uno scrittore esasperante a uno noioso.
Emily Dickinson: “I felt a funeral in my brain”; potrei aggiungere, come Mademoiselle de Lespinasse, “in ogni istante della mia vita”.
Funerale continuo della mente.
Esistere è il mio modo di essere frivolo.
Ogni esistenza è una concessione alla frivolezza.
(da E. Cioran, Quaderni, Adelphi)