Au printemps 1892, Proust se lie avec le "jeune et charmant, et intelligent, et bon, et tendre" Robert de Flers (1872-1927), ancien élève de Condorcet, d’un an son cadet. Robert rejoint alors les fondateurs de la revue Le Banquet. Il devint l’un des grands amis de Proust, qui lui consacra plusieurs articles. Critique et auteur dramatique, il fut élu à l’Académie française en 1920 et, en 1921, directeur du Figaro dont il avait été collaborateur. (Sotheby's)
Se si puo parlare di angoscia dell'influenza per la Woolf, tra i suoi contemporanei non è a Joyce che si deve pensare, ma a Proust, che lei legge con la percezione precisa e affilata che li, in quel suo grande romanzo, sta qualcosa di molto vicino a lei, di pericolosamente vicino a lei (e non certo per la tecnica usata), al suo sguardo sul tempo, sulla memoria, sul ricordo, sul quotidiano, sull'esistenza di ognuno e di tutti E sull'infanzia e sulla madre, un bacio non dato, una cattedrale perduta, uno scrivere della luce della vita dall'ombra segreta dell'inconscio e del dimenticato.