Last Updated on 28 Agosto 2018 by CB

Tra la fotografia che si è fatta notare negli ultimi tempi c’è Dalston Anatomy, il photobook autoprodotto di Lorenzo Vitturi – attualmente esaurito presso l’editore. La formula di questo progetto è particolarmente interessante perché fa convivere scultura e fotografia in chiave di documentario di strada dai colori forti. Il luogo di questa contaminazione è il Ridley Road Market di Londra. Qui Vitturi ha fatto le fotografie – poi ritoccate manualmente in post produzione – di sculture e collage nati da materiali e oggetti di scarto del mercato. La casa editrice Self Publish, Be Happy che ha pubblicato il lavoro è una società fondata da Bruno Ceschel nel 2010 per promuovere la pubblicazione dei photobook.
Nell’intervista a The Photographers’ Gallery Vitturi, classe 1980, parla del bisogno di trascendere le due dimensioni. «La mia pratica è una lotta continua con la piattezza della fotografia. Sono frustrato e incuriosito dai limiti offerti dalle due dimensioni, ed è probabilmente per questa frustrazione che ho iniziato a cercare dei modi per introdurre una terza dimensione, attraverso il gioco con gli oggetti. Questi vengono ridotti in immagini, e poi tornano alla loro forma tridimensionale , una volta montati su volumi geometrici di legno. È un dato di fatto che la mia pratica sia bloccata in un ciclo continuo ed ossessivo che coinvolge sia la scultura che la fotografia. Fin dall’inizio sapevo che il libro sarebbe stato uno dei migliori mezzi per mostrare quello che avevo in mente. E fin dall’inizio, con il processo di raccolta delle immagini, la creazione di atmosfere, le sculture, avevo già modificato il libro, e questo mi ha aiutato a trovare una coerenza visiva ottimale tra il lato scultoreo del lavoro e i vari risultati visivi che si stavano producendo». Dalston Anatomy – Photobookstore