Last Updated on 23 Febbraio 2012 by CB
Ecco un’icona, una icona vera. L’Urlo di Edward Munch. Il quadro espressionista che ritrae l’uomo travolto da una crisi di angoscia esistenziale appartiene alla memoria collettiva. Andrà all’asta da Sotheby’s a New York il 2 maggio. Il prezzo di partenza è di 80 milioni di dollari. Delle quattro esistenti dell’opera è l’unica versione di proprietà di un privato. Del1895, appartiene al norvegese Peter Olsen, il padre era un amico personale di Munch, vicino di casa e mecenate.
Mai angoscia che è stata più intenso oggetto di desiderio ladresco. Il quadro a Oslo fu rubato due volte, in due diverse versioni, nel 1994, la sera della cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Lillehammer, e nel 2004. Entrambe le tele furono ritrovate due anni più tardi.
Dell’Urlo così Munch ricorda la genesi: Stavo camminando su un sentiero con due amici – il sole stava tramontando – quando improvvisamente il cielo è diventato rosso sangue, mi sono fermato, esausto, e mi sono appoggiato a una recinzione – c’era sangue e delle lingue di fuoco sopra il fiordo nero-blu e la città – i miei amici hanno continuato a camminare, e io sono rimasto lì a tremare di ansia -. E ho sentito un grido infinito lacerare la natura.
La mia arte è un’autoconfessione. Con essa, cerco di chiarire il mio rapporto con il mondo. Ciò potrebbe anche essere definito egotismo. Eppure ho sempre pensato e sentito che la mia arte potrebbe essere d’aiuto agli altri per chiarire la loro stessa ricerca di verità.
Malattia, pazzia e morte furono gli angeli negri attorno alla mia culla.
Disteso di notte ascolto il battito del cuore.
Sento il rombo del sangue nelle mie
orecchie, mi riempie la testa, ribolle sotto la pelle
e nella punta delle dita e dei piedi.
La pelle mi brucia. (da Munch 1863-1944, Skira)
Nel 2013 si festeggerà il 150esimo anniversario della nascita di Edward Munch.
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