Last Updated on 11 Novembre 2013 by CB
Charles Swann ha cento anni e a quanto pare li porta molto bene. Il 12 novembre 1913 veniva pubblicato Du côté de chez Swann, primo volume di un’opera-cattedrale che si sarebbe estesa fino al Temps retrouvé, nel 1927. Alessandro Piperno, da anni ottimo divulgatore del mondo proustiano, al quale ha dedicato il saggio Contro la memoria, fa notare che il personaggio di Swann (la vittima) sia uno di noi – (ma già ci aveva spiegato, qui, perché la Recherche può dialogare con i lettori delle varie generazioni). Anche Edmund White, nel suo Ritratto di Marcel Proust ne aveva fatto notare la modernità. Spingendosi a sostenere che Proust può essere più adatto ai lettori di oggi rispetto a quelli del passato, e risuonare come se lui
fosse il “supremo compositore dello spirito”. “I lettori moderni sono sensibili alle instancabili e brillanti analisi dell’amore di Proust – scrive White – perché non danno più l’amore per scontato, proprio come lui. Oggi, i lettori rendono sempre pubblico il personale, politico l’intimo, filosofico l’istintivo”. E’ dunque in sintonia con l’oggi il valore che nell’opera di Proust è dato all’Io , per la sua capacità di leggere l’esperienza attraverso la lente della psicologia e della filosofia.
Un Io che disseziona relazioni e discorsi amorosi, demistifica e in qualche modo disumanizza l’amore (o ne accarezza di continuo il mistero), quando racconta la passione di Charles Swann per Odette. «E pensare che ho buttato via degli anni, che ho desiderato morire, che il mio più grande amore l’ho avuto per una donna che non mi piaceva, che non era il mio genere!», dice. Ed è così importante che quando muore Proust gli concede l’onore di chiamarlo direttamente in causa.
«Eppure, caro Charles Swann, che io ho conosciuto così poco quando ero tanto giovane e voi vicino alla tomba, solo perché colui che dovevate considerare un piccolo sciocco ha fatto di voi il protagonista di uno dei suoi romanzi, si ricomincia a parlare di voi e voi forse vivrete. Se, davanti al quadro di Tissot raffigurante il balcone del Cercle de la rue Royale, dove voi siete tra Gallifet, Edmond de Polignac e Saint Maurice, si parla tanto di voi, è perchè si sa che ci sono alcuni elementi vostri nel personaggio di Swann». (da La Prisonnière)
The Bibliothèque nationale de France – manoscritti
Antoine Compagnon, Proust en 1913 – Collège de France
André Aciman scrive di Proust – Wall Street Journal
Proust (ristretto) in tv – BartlebyCafé
Proust a fumetti – BartlebyCafé
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