Last Updated on 28 Agosto 2018 by CB
Ha ritratto se stesso diverse volte. Questa volta si svela in una fotografia. Edvard Munch è nel suo giardino, a Ekely, intorno al 1930 (foto a sinistra). Ha un profilo solenne, concentrato, è forse intento a dipingere uno dei suoi inquietanti chiaroscuri. In un’intervista del 1930 Munch diceva: «Ad esempio ho imparato molto dalla fotografia. Ho un vecchio apparecchio fuori moda con il quale ho scattato numerose immagini di me stesso. Spesso hanno un effetto stupefacente. Quando sarò vecchio e non avrò niente di meglio da fare che scrivere la mia autobiografia, allora anche tutti i miei autoritratti fotografici vedranno la luce del giorno».
Alla soglia dei settant’anni, infatti, Munch fece una nuova serie di autoritratti. Sono incisivi, monumentali, intimi e al tempo stesso distanti. Fotografava se stesso da diverse angolazioni; forse fu proprio lui a impugnare la macchina fotografica, ripreso come dall’esterno, o forse si fece aiutare da qualcuno. In molti autoritratti manipolò intenzionalmente la ripresa fotografica usando la doppia esposizione.