Cannoni nascosti sotto i fiori

Last Updated on 26 Aprile 2012 by CB

Ma Schumann recensì nel 1831 le mie Variazioni op. 2, quelle sul tema del Don Giovanni, in un modo, in un modo talmente, talmente… “Giù il cappello, signori: un genio!” Scrisse proprio così. Avevo diciassette anni, quando composi di getto quelle Variazioni. Comunque, vero è che anche Elsner, al momento del mio congedo dal Conservatorio, scrisse nel registro: “Talento straordinario. Genio musicale”. Un conto è però una frase messa lì in un registro scolastico, un altro conto è una frase pubblicata nella più autorevole rivista di musica tedesca. C’era da rimanere sbalorditi, a tal punto che la rivista fece seguire a quella di Schumann un’altra recensione, molto più pacata. Però, e di questo non potevo che essergli eternamente grato, lui si era esposto con coraggio persino temerario.

A parte il folgorante inizio, Schumann parlava del mio pezzo come se io avessi anticipato il mio amico Berlioz della Sinfonia fantastica. (…)

(…) Nella recensione dei miei due concerti Schumann fece un’osservazione  che mi piacque da pazzi: “Se il potente autocrate del nord sapesse quale nemico si cela nelle opere di Chopin, nelle semplici melodie delle sue mazurche, proibirebbe la sua musica. Le opere di Chopin sono cannoni nascosti sotto i fiori”. Perfetto, più vero del vero. Ma ultimamente dev’esserci stato qualcosa in me che muove in lui i più cattivi umori. La recensione dei Preludi non era favorevole (“rovine e penne d’aquila”, ma che vuol dire?), e adesso arriva questa della Sonata (in si bemolle minore, ndr), che nella sostanza è negativa. Non so bene che pensare. Alla fine, si capisce, Robert è sempre un amico: mi ha dedicato i Kreisleriana (che non ho mai avuto il tempo di leggere), gli ho dedicato la Ballata in fa maggiore… Ma qualcosa fra di noi si è guastato. (da P. Rattalino, Chopin racconta Chopin, Laterza, pag. 66-67).

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Chopin – BartlebyCafé

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