In 59 frammenti Anne Carson descrive il personaggio più misterioso della Ricerca del tempo perduto di Proust, Albertine l’amata, desiderata, evanescente, doppia, bugiarda, lesbica, alla quale dedica ben due tomi della sua opera, La prigioniera e La fuggitiva. Un esercizio freddo e preciso, il suo, opposto per stile e ritmo alle sontuose frasi proustiane. Un esercizio di avvicinamento al nucleo della sua personalità opaca – a tratti rivelando dettagli più delicati – che è anche il racconto di un gioco seduttivo manipolatorio. Il desiderio per Albertine è il motore del romanzo, perché suscita nel Narratore un’ossessione, una gelosia possessiva, nutrita dell’ambiguità inestricabile della donna amata.
Se per Giacomo Debenedetti sono fondamentali le intermittenze del cuore – «soste di compenso» nelle quale l’autore interroga le cose fino a trovare, dietro le apparenze, una «permanenza, quasi l’idea platonica, proprio come rivincita, come risarcimento dell’io, tradito dal fuggire del tempo» – poi la sua chiave critica diventa la gelosia: «la Recherche, messa in moto dalle intermittenze, è per questo un immenso interrogatorio della gelosia». Il tono freddo da indagine legale scelto da Carson restituisce quest’ultimo aspetto; da una parte svela l’ossatura del grande romanzo, dall’altra ce ne fa sentire la nostalgia e il desiderio di immergersi ancora nelle sue pagine. La stessa Anne Carson rivela di aver scritto gli esercizi per vincere lo smarrimento alla fine della lettura e la sindrome ‘no more Proust’.

1. Albertine, il nome, non è un nome comune per le ragazze in Francia, mentre Albert è molto diffuso per i maschi.
2. Albertine, il nome, è menzionato 2.363 volte nel romanzo di Proust, più di ogni altro personaggio.
3. Albertine stessa è presente o è menzionata in 807 pagine del romanzo di Proust.
4. In almeno il 19% di queste pagine, dorme.
5. Alcuni critici, tra cui André Gide, credono che Albertine sia una versione dissimulata dell’autista di Proust, Alfred Agostinelli. Questa si chiama teoria della trasposizione.
6. Albertine costituisce un’ossessione romantica, psicosessuale e morale per il Narratore del romanzo, soprattutto nel volume 5 dell’opera di Proust (nell’edizione Pléiade) in 7 volumi).
30. La risata di Albertine ha il colore e il profumo del geranio.
31. Marcel fa credere ad Albertine che ha intenzione di sposarla. Lei lo annoia.
34. Marcel riesce piano piano a separare Albertine dalle sue amiche, che lui vede come influenze malvagie.
35. Marcel non dice mai la parola “lesbica” ad Albertine. Dice “è quel genere di donna che non amo”.
36. Albertine nega di conoscere donne del genere. Marcel presume stia mentendo.
37. All’inizio Albertine non ha alcuna individualità, Marcel non riesce a distinguerla dalle sue amiche o ricordare o ricordare i loro nomi o decidere chi tra loro sedurre. Nella sua testa formano un fregio, mentre spingono le loro biciclette sulla spiaggia con le onde blu che si infrangono dietro di loro.