Last Updated on 14 Dicembre 2013 by CB

L”ultimo , il più discusso e famoso scatto selfie, è questo. Prova che l’addiction per l’autoritratto con lo smartphone è diventata una pulsione irrefrenabile – anche per i VIP a una cerimonia funebre in diretta mondiale – ed è ormai in grado di infrangere qualunque liturgia sociale e mediatica con il guizzo della performance. E’ interessante il fatto che questa foto comunque non sia banale come spesso accade, perché il fotografo che ha immortalato la scena ha colto il contrasto tra i sorrisi compiaciuti dei tre e la severa compostezza di Michelle Obama.

Questo invece è il primo autoritratto fotografico della storia. Non ha richiesto pochi secondi, ma almeno un quarto d’ora di posa oltre che l’uso di sostanze chimiche e la costruzione di una ripresa personalizzata. E’ opera del pionieristico fotografo americano Robert Cornelius – appare con una espressione ruvida da tenebroso e piuttosto spettinata – che la scattò mesi dopo l’invenzione nel 1839 di Daguerre. Cornelius montò il suo apparecchio fotografico nel retro del negozio di lampade di famiglia a Center City, Philadelphia. Poi tolse il tappo e corse di fronte all’obiettivo, e restò immobile, per un minuto circa. Era chimico e esperto nella lucidatura dei metalli e nella placcatura dell’argento. L’immagine ha contribuito a smentire i critici di Daguerre che sostenevano che il processo fosse troppo ingombrante per fare ritratti. E ha incoraggiato Cornelius ad aprire uno dei primi studi fotografici negli Stati Uniti. Il dagherrotipo si trova alla Library of Congress, con una nota di Cornelius sul retro: The first light-picture ever taken. 1839.