Il vizio di leggere

Last Updated on 26 Settembre 2009 by CB

Nell’intervista Vittorio Sermonti parla della lettura come di una mania, un piacere, un vizio. Che lui imparò da bambino, con Salgari (“pusher della mia bibliodipendenza”), continuò recitando i drammi shakespeariani chiuso nella sua stanza; poi con Tolstoj quando dodicenne, in tempo di guerra, si finse malato pur di leggere indisturbato Guerra e Pace; e che coltiva leggendo tutto quello che gli capita, anche le scritte sui muri, le istruzioni in caso di incendio negli alberghi o le note bancarie, affascinato dalla loro “compattezza stilistica”. Leggendo anche i brutti libri (che non lascia mai a metà).

Nel libro Il vizio di leggere (Rizzoli), ci sono autori importanti e altri marginali, molta poesia femminile, definizioni fulminanti, testi burocratrici, scritte sui muri (“puoi non buttare l’occhio sui muri che rasenti tornando a casa?”). Ci sono Faulkner e Saffo, Auden, Kavafis e Hòlderlin, Brodskij, Cechov e McEwan. E poi Virgilio, Dante, Catullo, Gadda, Scialoja, Fellini, Mozart, Pessoa e Patrizia Cavalli, Thomas Bernhard.

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