Io non mi piaccio. Tutto qui. Finisce in questo modo lapidario Sviatoslav Richter il racconto della sua vita. Due anni prima della sua morte, il 1 agosto 1997, il pianista accettò di parlare della di sé e della sua turbolenta storia familiare (c’è anche un’intervista alla moglie, la cantante Nina Dorliac). Fu un’impresa faticosa: già ottantenne e non in buona salute, chiese di non essere ripreso dalle telecamere, fu quindi filmato di nascosto da una camera fissa.
Il risultato è questo bellissimo documentario, nel quale con severo distacco Richter scandisce nel suo russo deciso giudizi e aneddoti – del mondo musicale di quegli anni come della vita nella Russia di Stalin – inframmezzati, accentati, da preziosi filmati dei suoi concerti, sia da solista che con altri grandi musicisti.
L’insoumis di Bruno Monsaingeon.