Last Updated on 28 Agosto 2018 by CB

Più che un mestiere per me la fotografia è sempre stata una passione, una passione molto vicina all’ossessione, disse Marc Riboud, morto a Parigi all’età di 93 anni. Del grande fotografo francese ricordo l’interesse per l’Oriente, in particolare per la Cina. Nel 1957 pubblicò la sua prima fotografia ‘cinese’, una donna in viaggio da Hong Kong a Guangzhou. Da allora Riboud è stato nel Regno di Mezzo in oltre venti occasioni, osservando e documentando il Paese nelle sue trasformazioni.
In Memoriam: Marc Riboud, 1923 – 2016

Nel 1956 fu infatti tra i primi fotografi occidentali a entrare in Cina dall’avvento del governo comunista del 1949; gli fu permesso di ritornare con regolarità per quattro decenni.
Il volume Marc Riboud in China: Forty Years of Photograph ne testimonia il lavoro eccellente sul piano dello stile, a tratti calligrafico nel suo elegante bianco e nero, a momenti con un taglio spiccato di di reportage nella capacità di cogliere i piccoli e grandi cambiamenti del ‘continente’ cinese.
Un fotografo proiettato nel viaggio e nella scoperta, con una visione sempre rivolta al progresso. Quando mi si chiede qual è la mia foto migliore rispondo che spero di farla domani, e di esercitarmi a cambiare il mio modo di vedere. E quel suo modo di vedere la fotografia era energico e vitale, come lui stesso riconosce. Fare foto significa assaporare intensamente la vita, ogni centesimo di secondo.