Last Updated on 22 Dicembre 2013 by CB
Questo Paese isolato, governato da un regime paranoico e brutale, è affascinante per il mondo esterno. E così chiuso e sigillato contro occhi estranei, che per anni l’ immagine dominante è stata la propaganda stalinista su schermi enormi, in occasione di eventi come i Giochi annuali del popolo, che ne ha fatto sempre meno una nazione di persone reali e più uno spettacolo totalitario inquietante, avvolto intorno ai miti e ai culti della dinastia regnante Kim. Guttenfelder confessa a TIME di sentire una grande responsabilità raccontando un Paese così sconosciuto. “La Corea del Nord non è il posto in cui un giornalista si aspetta di scattare una bella foto. Soltanto quando metti insieme più immagini salta fuori qualcosa di interessante. Come un puzzle che prende lentamente forma”. Nelle sue immagini Instagram vediamo il vuoto spettrale di isolati orwelliani a Pyongyang, la quiete ovattata dei passeggeri sull’autobus, il disegno di un tappeto in una sala d’attesa non meglio definita. Dettagli di un universo kitsch, di malinconica surrealtà.