Last Updated on 9 Novembre 2003 by CB
Comincia dalla “fine” la nuova biografia di Frank Sinatra, da quando George Jacobs, suo cameriere e braccio destro per 15 anni viene licenziato perché colpevole di aver ballato (forse flirtato) con la nuova mogliettina scontenta di The voice, Mia Farrow. A Jacob, che qui scrive aiutato da William “Marilyn Confidential” Stadiem, viene riservato lo stesso trattamento degli altri ex amici allontanati nel corso degli anni.Siamo nell’estate del ’68 e l’ex ragazzo di New Orleans, mollato da un capo che non si adatta ai tempi che cambiano, si ritrova spostato, senza lavoro e senza protezione (finirà col fare il falegname), dopo un lungo periodo in cui aveva assaporato di riflesso la bella vita tra Beverly Hills e la Swinging London, testimone discreto degli incontri di Sinatra con gente del cinema, gangster (il boss Sam Giancana), politici (si deve anche a lui l’ascesa di JFK).
Tra gli aneddoti leggiamo proprio di Kennedy (soprannominato TP, The President) che sniffa cocaina, e di Greta Garbo e Marlene Dietrich impegnate in un incontro saffico.
Dopo la premessa in cui si racconta della rottura, dal terzo capitolo si entra nel vivo, si torna al ’53, all’incontro al Goldwyn Studio tra il cameriere nero e il cantante che fiuta il suo talento silenzioso e lo recluta. Jacobs comprenderà presto che la principale passione di Sinatra (dopo la musica?) erano le donne.
Innumerevoli i flirt. Non solo l’amante immortale Ava Gardner (che però gli preferiva il prestante Walter Chiari), o la vedova del suo mito Boogie, Lauren Bacall, ma anche Marilyn e mille altre attrici, attricette, squillo, sempre all’ansiogena ricerca di una nuova moglie e di se stesso. Scrive di lui Jacobs: “Forse non voleva trovare l’anima gemella. Spesso diceva che erano la solitudine e la nostalgia a rendere grandi le sue canzoni. Se fosse stato soddisfatto, la sua musica avrebbe perso il carattere, l’anima, il cuore e la malinconia”.
Così il libro indugia poco sulla musica concentrandosi sugli amori e anche sull’incerta carriera cinematografica, e sulle ansie dello showman rispetto a colleghi più bravi di lui (su tutti Brando), presentandoci un uomo alla ricerca del potere, e della sicurezza in se stesso, tra Mafia e Casa Bianca, e che, attraverso gli occhi del suo uomo di fiducia ci appare insieme generoso e spietato, arrogante e vulnerabile. (fg)
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Intervista della Cbs a Jacobs