L’archetipo dopo la catastrofe

Last Updated on 7 Maggio 2015 by CB

bambini
foto Na Son Nguyen

E’ tra le foto più condivise sui social media dopo il terremoto in Nepal. L’immagine straziante di due bambini abbracciati, la bambina aggrappata al fratello come a cercare riparo dal mondo esterno, gli occhi spaventati del piccolo che pure ha un gesto protettivo.

In meno di una settimana l’immagine è diventata virale su Facebook e Twitter, con la didascalia Sorella di due anni protetta dal fratello di quattro anni, in Nepal. Si sono cercati  i due bambini tra le vittime del terremoto, si sono chieste anche donazioni.

Solo che la foto è stata scattata quasi dieci anni fa nel nord del Vietnam.

Il suo autore, il fotografo vietnamita Na Son Nguyen, ha raccontato alla BBC di aver scattato la foto nel mese di ottobre 2007 a Can Ty, un remoto villaggio nella provincia di Ha Giang. Stavo passando attraverso il villaggio quando sono stato bloccato  dalla scena di due bambini che giocavano di fronte alla loro casa mentre i loro genitori erano a lavorare nel campo. La bambina, probabilmente di due anni, gridò in presenza di un estraneo e il bambino, forse di tre anni o giù di lì, ha abbracciato la sorella per consolarla. Ho trovato la scena commovente e carina, così ho scattato subito. 

bimbiSull’immagine parte un crescendo di invenzioni. Il fotografo pubblicò la foto sul blog personale e fu sorpreso di scoprire, tre anni fa, che era stata condivisa tra gli utenti vietnamiti di Facebook come foto di “orfani abbandonati”. Alcune persone – aggiunge – avevano intessuto anche intricati racconti sui bambini, come quello che la loro madre era morta e il padre li aveva lasciati. E non si ferma qui.  Na Son ha trovato questa foto con la didascalia di “due orfani birmani” e anche di “vittime della guerra civile in Siria”. I suoi sforzi per per chiarire e per rivendicare il copyright della foto hanno avuto scarso successo. Questa è forse la mia foto più nota, ma purtroppo nel contesto sbagliato, conclude il fotografo.  Come se l’inconscio collettivo fosse andato a pescare, nel mood del dopo-trauma, l’immagine più carica di pathos, e l’archetipo della inerme condizione umana davanti alla catastrofe della guerra o della natura matrigna.

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