Last Updated on 3 Marzo 2012 by CB
La televisione Arte qualche tempo fa ha trasmesso un documentario sull’incontro tra Sigmund Freud e Gustav Mahler, in un momento travagliatissimo del compositore, un anno prima della sua morte. Il titolo D’un pas mesuré prende spunto dal primo movimento della Quinta Sinfonia di Mahler, A passo misurato.
Il documentario racconta la crisi esistenziale vissuta da Mahler, a cinquant’anni, nell’estate del 1910. Tutto crolla quando la sua giovane moglie, Alma, vive una forte infatuazione per il giovane e brillante architetto Walter Gropius, futuro fondatore del Bauhaus.
Ma le cause del “tradimento” di Alma sono più profonde e risalgono all’infanzia di entrambi. Alma convince Gustav a consultare Freud, che paraltro aveva curato il suo assistente, Bruno Walter, con buoni risultati. Dopo diversi telegrammi di conferma e disdetta, finalmente Mahler incontra Freud.
Ecco il racconto di Quirino Principe.
“Gropius si stava consumando. Scrisse ad Alma una lettera di fuoco, proponendole di vivere con lui, ma la sua confusione era tale che egli sbagliò l’indirizzo e scrisse sulla busta: ‘Al direttore Mahler’. Era, forse, l’inconsapevole desiderio di creare il fatto compiuto facendo precipitare la crisi. La lettera fu portata a Mahler mentre era seduto al pianoforte. Egli reagì con sorpresa e angoscia, e Alma diede il via a una gran scena di lacrime e di accuse, Gustav si sentì in colpa. Riaccese con lei rapporti intensi, già spenti per tanti anni. Era veramente innamorato come al principio del matrimonio, ma in quella nuova situazione c’era un malsano timore di fallire. (…)”
Per un periodo mentre Gropius assilla Alma con passione, Mahler le scrive lettere deliranti di furioso amore e la implora di restare con lui. “Mahler chiese consiglio al al neurologo viennese Richard Nepallek, il quale gli suggerì di consultare Sigmund Freud. Freud si trovava a Leyden, in Olanda. Mahler gli telegrafò, e Freud gli rispose invitandolo a venire subito. Allora Mahler, timoroso del responso, trovò un pretesto per non andare, e così via per tre volte. Finalmente, Freud gli scrisse che l’ultima occasione possibile era la fine d’agosto, poiché egli dopo sarebbe partito per la Sicilia. Mahler si mise in viaggio di malavoglia, scrivendo ad Alma lungo il percorso lettere da adolescente in ebollizione: del resto, rendendosi perfettamente conto di questa loro qualità, con autoironia. Freud parlò con lui nel pomeriggio del 26 o 27 agosto. Conversarono per quattro ore, passeggiando per Leyden. Freud rassicurò Mahler: gli spiegò che la sua età non era un ostacolo, poiché Alma cercava in lui, istintivamente, il padre perduto troppo presto. Anche lui, d’altra parte, cercava in Alma la madre. Quando Mahler gli disse che sua madre si era chiamata Maria, e che Maria era il secondo nome di Alma, decise che Mahler soffriva di Marienkomplex, e che la sua Mutterbindung sarebbe stata confermata da un particolare: egli forse chiamava ‘Maria’ sua moglie? Secondo Freud, Mahler rispose di sì. Se la testimonianza di Freud è veridica, ciò vorrebbe dire che Mahler, in buona fede, era stato catturato dal gioco, e non osava interromperlo”.
Folgorato da Mahler – BartlebyCafé