Last Updated on 28 Agosto 2013 by CB
Ogni volta che un classico esce dall’oblio e magari scala le classifiche di vendita, diventa un fenomeno da studiare. Questa volta è successo in Francia, e il testo in questione non è un’opera ma un piccolo saggio divulgativo dedicato a Montaigne. Scritto da un noto professore ‘proustologo’, Antoine Compagnon, autore dell’istruttivo testo di riferimento Proust tra due secoli.
Va detto che Montaigne non è nuovo alle riscoperte. E’ di poco tempo fa un altro saggio di successo Montaigne – L’arte di vivere, sorta di guida spirituale dell’inglese Sarah Bakewell .
La copertina giallo limone di Un été avec Montaigne mostra la silhouette di un uomo seduto su una sedia da giardino, un libro aperto sulle ginocchia, sotto l’ombrellone. Ecco Michel Eyquem, un tempo sindaco di Bordeaux, più noto con il nom de plume Montaigne (1533-1592), autore del voluminoso Essais, scritto in un ventina d’anni, fino alla sua morte. In Francia è uno dei più venduti in libreria delle ultime settimane, in testa nella categoria saggi-documenti, secondo L’Express. Nella classifica generale Fnac è quinto, dietro Inferno di Dan Brown e Le cinquanta sfumature di grigio.
Come spiegare il successo inaspettato di questo libro di 170 pagine , su un autore la cui prosa, detto per inciso, per quanto filosofica è di una estrema fluidità, limpida e mai cervellotica?
Molto del merito va a Antoine Compagnon, professore al Collège de France, autore dell’ormai classico Les Antimodernes. Ma la verità è che Montaigne è più che mai nostro contemporaneo, anche a più di cinque secoli dalla sua morte. Edito da un piccolo editore normanno, il libro presenta in quaranta capitoli una lettura semplice, un commento puntuale dei Saggi attraverso i temi eterni dell’amicizia, amore, morte, delle inevitabili debolezze e mancanze umane, la vanità, la volutta, l’amore per i libri, la fascinazione per la bellezza, la malattia. E poi c’è il suo impegno politico in un momento critico della storia francese. Montaigne è un umanista, un partigiano della
temperanza, un uomo della moderazione. Alla domanda sulle possibili ragioni del successo, Compagnon risponde che a parte l’eccellente titolo, molto accattivante, il segreto sta nel piacere di scoprire, o riscoprire, un autore classico, un saggio, che ha scritto un autentico esercizio spirituale, frammentato, e con una grande libertà di tono. Propone una filosofia di vita ancora valida, ed è anche un’estetica, un’arte di vivere secondo bellezza che non può che sedurre. Ci incoraggia attraverso i secoli ad approfittare, a gioire del momento presente nella sua pienezza, senza paura della morte. In un certo senso è una rivisitazione del Carpe diem di Orazio. Con una capacità descrittiva e introspettiva certo pre-moderna ma già molto sviluppata e affascinante. L’argomento del mio libro sono io, scriverà nelle prime pagine dei Saggi, ben prima del Flaubert del Madame Bovary c’est moi. Speriamo che il Montaigne da spiaggia sia tradotto in italiano.