Last Updated on 28 Settembre 2012 by CB
Dopo mesi di abile suspense mediatica, è in libreria il romanzo di J.K. Rowling che segna la sua svolta nella narrativa per adulti. In Italia uscirà il 6 dicembre per l’editore Salani. Intanto leggiamo i giudizi, altalenanti, con i quali i critici hanno accolto questa storia cinico-ironica – che racconta il lato oscuro di un grazioso villaggio inglese – tra Dickens e Jane Austen passando per Twin Peaks, dice qualcuno, e per la quale apprendiamo che l’autrice ha avuto un’ispirazione adrenalinica mentre era in aereo, nonchè mentre ascoltava la canzone Umbrella di Rihanna (sic) . The Casual Vacancy è lontano, nell’accoglienza critica, dalla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ma Rowling ha detto di non essere per niente preoccupata. “Hanno bruciato i miei libri – ha detto la scrittrice, le cui storie di magia sono state condannate come sataniste da parte di alcuni gruppi cristiani – ne ho parecchia di strada da fare per sconvolgere la gente con The Casual Vacancy”.
Per il critico del Guardian, Theo Tait, “non è un capolavoro, ma non è affatto male: intelligente, fatto a regola d’arte, e spesso divertente”. Boyd Tonkin dell’Independent ha trovato la scrittura “a volte prolissa e laboriosa”, quando la Rowling si focalizza sui suoi personaggi adolescenti. Lei stessa ammette che il focus del libro sono loro, che il cuore di Pagford e del romanzo non sono così distanti dal suo precedente lavoro, anche se questi giovani difficili non sono Harry, Ron e Hermione, ma sono adolescenti contemporanei. Tra i personaggi c’è anche una lesbica alle prese con il coming-out.
La più severa su The Casual Vacancy è l’autorevole Michiko Kakutani del New York Times. “La vita reale del mondo che ha descritto in queste pagine è così volutamente banale, un così triste clichè che The Casual Vacancy non è solo deludente, è noioso”, scrive Kakutani nella sua recensione Darkness and Death, No Magic to Help.”
“Questo non è sicuramente un libro per bambini” – scrive Kakutani; ci sono suicidio, lo stupro, la dipendenza da eroina, percosse e pensieri di parricidio. C’è anche una serie scena di sesso in un cimitero, e scene allarmanti di violenza e abusi domestici.
Secondo la penna autorevole del NYT, mentre l’universo di Harry Potter era riccamente immaginato e dettagliato come i mondi di Tolkien o del mago di Oz, Pagford “sembra stranamente generico – un villaggio giocattolo”. Come se l’obbligo di parlare del mondo reale avesse inibito la fantasia inventiva della signora Rowling, privandola della tensione tra il mondano e il meraviglioso.
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