Last Updated on 30 Aprile 2021 by CB

Eccole, sono le ‘modelle’ della duchessa di Guermantes. Pazienza se Cioran – che pure per anni cercò i superstiti tra gli aristocratici che ispirarono Proust e i personaggi della sua Recherche du temps perdu – abbia concluso con la sua spietata fermezza che erano delle nullità. Modelli ispiratori della duchessa Oriane de Guermantes: la contessa Laure de Chevigné discendente del marchese de Sade e solo modello confermato da Proust; la contessa Elisabeth Greffulhe. Poi Madame Geneviève Straus, per il noto “esprit”. E infine Hélène Standish.
Nullità? Che importa la grandezza vera o presunta; per Proust erano figure dal fascino irraggiungibile; presenze-feticcio di un mondo dal quale era inevitabilmente escluso. Ma poi ci penserà il Tempo a stravolgere quei personaggi avvolti nell’aura aristocratica, e quando anche la parvenu par excellence madame Verdurin diventerà principessa di Guermantes, anche l’amore per la nobiltà si rivelerà – come tutti gli amori del resto – illusorio. In quella grande illusione in cui si risolve la vita; per quanto scandita con ordine, fin dall’infanzia a Combray, dalle due possibili passeggiate, quella dalla parte di Guermantes, o quella dalla parte di Swann (Méséglise).
La morte è orribile, ma la vita? Non è una successione di morti? Un cimitero di amori, amicizie, e di personalità successive e contraddittorie. Ogni istante cambiamo, moriamo.


