Last Updated on 13 Febbraio 2015 by CB
Cosa c’è aldilà del selfie fatto dal politico, dall’uomo di potere, dalla celebrity che per un attimo diventa seduttivamente ‘come noi’? C’è quello che ha fatto Barack Obama. Un video – intitolato Le cose che tutti fanno ma delle quali nessuno parla – con cui il presidente invita a cliccare sul sito dell’assistenza sanitaria. Nel video Obama gigioneggia con smorfie varie davanti allo specchio, prova i discorsi ad alta voce, fa James Bond nell’atto di sparare, inzuppa i biscotti nel latte – ma non ci riesce perché il bicchiere è troppo stretto e i dolci troppo grandi – disegna un ritratto della First Lady Michelle, prova gli occhiali da sole di Joe Biden, mima una partita di basket.
E si fa un autoscatto nello Studio Ovale con l’asta per i selfie.

Come prevedibile, Obama che interpreta se stesso come in un film comico sta incontrando grande successo in Rete. E se a molti sembra l’ultima spiritosa trovata di un genio della comunicazione mediatica, i Repubblicani lo hanno criticato perché con le sue smorfie svilisce la Casa Bianca.
In realtà mostrando qualcosa che i potenti tengono normalmente fuori scena – le facce fatte allo specchio evocano una ‘doppiezza’ che non rassicura e ricorda il frequente istrionismo del politico ‘attore’ – Obama ha fatto un gesto doppiamente o-sceno, a suo modo eversivo. Mettere insieme autoironia e potere, e andare oltre il vezzo dell’autoscatto (che peraltro lui aveva inaugurato, attirandosi molte critiche, alla cerimonia per Mandela) mostrando se stesso mentre si fa un selfie con la ridicola prolunga di metallo. Decostruendo il gesto social-fotografico più popolare e ruffiano del momento, lo ridicolizza. E trasforma i riti del Potere in una Comédie humaine.

