Last Updated on 22 Luglio 2009 by CB
“Ho sempre privilegiato il lettore che, nei riguardi dell’arte, nutre diffidenze e perplessità mam anche curiosità e speranze; non ho mai assistito a quanto accadeva nel contemporaneo da chierico acquiescente né da testimone imparziale e algido; non ho mai praticato la scrittura come resoconto elettorale né come sottofondo liturgico; ho suggerito, di fronte ai compromessi e ai miserabilismi, la salutarità dello sdegno e, nei casi felici, le gioie insolenti dell’intelligenza…”
“Tra i miei desideri c’è quello di riuscire a fare con le parole quel che altri fanno con le note: la scrittura è come il pianoforte, bisogna sempre perfezionare i suoni. In questo senso non mi sono mai sentita un critico, piuttosto una persona che scriveva di cose che non erano e che potevano essere”.
Con questa nota appassionata, e la definizione ‘aperta’ della funzione del critico, comincia Parole sull’arte (Il Saggiatore), raccolta di saggi, articoli, recensioni, presentazioni in cataloghi (scritti dal 1965 al 2007) di Lea Vergine, che ripercorre i movimenti della seconda metà del Novecento; il suo lavoro ha reso accessibile al grande pubblico la Body Art, ma anche l’arte povera, l’arte dei rifiuti, quella concettuale, l’arte programmata e l’arte cinetica.
Per assonanza ci ricorda la definizione ‘aperta’, discorsiva, che caratterizza la Biennale di Venezia di quest’anno. Fare Mondi – Making Worlds , che riunisce più di 90 artisti da tutto il mondo, con nuove opere di tutti i linguaggi. Dice il direttore Daniel Birnbaum: “Il titolo stesso esprime il mio desiderio di sottolineare il processo creativo. Un’opera d’arte è una visione del mondo e, se presa seriamente, può essere vista come un modo di ‘fare mondi’. Prendendo il ‘fare mondi’ come punto di partenza, esso ci permette anche di evidenziare la fondamentale importanza di alcuni artisti chiave per la creatività delle generazioni successive. In mostra saranno presenti tutte le forme artistiche: installazioni, video e film, scultura, performance, pittura e disegno, e anche una parata”.
E’ utile ripercorrere i movimenti degli ultimi decenni, in vista di questa nuova Biennale. Non solo perché Lea Vergine scrive con stile e con molte risonanze nell’Altro dell’arte. Valorizza artisti dei quali si è parla poco, per esempio Louise Bourgeois, della quale dà un giudizio perentoriamente positivo (Identità lacerata, strazio e sangue, surrealismo, minimalismo, corpo come linguaggio: Louise Bourgeois? Andiamo, sciocchezze. Bourgeois è un classico). E’ anche un utile ripasso per distinguere, nella kermesse veneziana, il déjà vu dal nuovo, le riproposizioni stantie dalle opere fresche e innovative. (Cristina Bolzani)
L’arte in trincea. Lessico delle tendenze artistiche 1960-1990, Skira, 1996
Staccioli. Catalogo della mostra (Pesaro, 1997) , con Hugh M. Davies, Cavallucci, Charta, 1997
Art on cutting edge, Skira, 2000
Body art e storie simili. Il corpo come linguaggio, Skira, 2000
Ininterrotti transiti, Rizzoli, 2001
Schegge. Ester Coen intervista Lea Vergine sull’arte e la critica contemporanea, Skira, 2001
Annette Messager. Pudique, publique, con Storr Robert, Gli Ori, 2002
L’altra metà dell’avanguardia 1910-1940. Pittrici e scultrici nei movimenti delle avanguardie storiche, Il Saggiatore, 2005
Hallenbad book. Ediz. italiana e inglese, con Letizia Cariello, Charta, 2006