Last Updated on 24 Settembre 2013 by CB
“Ricordo con emozione la registrazione del Concerto per violino e orchestra di Robert Schumann che feci con lui (Wolfgang Savallish, ndr) e la Bayerisher Rundfunk, a Monaco di Baviera. È una composizione di grande profondità concettuale, da cui emergono la sofferenza e l’angoscia che tormentavano l’autore nell’ultimo periodo della sua vita, quando era già molto malato. Molti liquidano questo concerto dicendo che è «scritto male», perchè è di difficile comprensione per il pubblico, che si aspetta i virtuosismi della letteratura romantica più nota (per esempio, Čajkovskij, Mendelssohn, Paganini). Schumann, invece, ha scavato nel profondo, preferendo la tessitura bassa del violino, il suono drammatico, evitando i funambolismi brillanti, senza concedersi sentimentalismi”.
(da Uto Ughi, Quel diavolo di un trillo, Einaudi, pag. 64)
Uto Ughi: scuola troppo lontana dalla musica classica – Rainews24
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