Last Updated on 14 Aprile 2005 by CB
Sartre après Sartre è il titolo del convegno internazionale dedicato al filosofo francese – in occasione del centenario della sua nascita – che si è svolto a Roma il 14, 15 e 16 aprile.Jean-Paul Sartre nasce a Parigi il 21 giugno 1905 da Jean-Baptiste Sartre, ufficiale di marina, e da Anne-Marie -Schweitzer (il celebre ‘dottor Schweitzer’ era cugino di Sartre). Dopo il baccalaureato è ammesso alla Scuola Normale a Parigi. A questi anni risale la sua conoscenza con Simone de Beauvoir, con la quale resterà sentimentalmente legato per tutta la vita. Ottenuta l’abilitazione, insegna filosofia a Le Havre. Nel 1933 si reca per un anno a Berlino con una borsa di studio dell’Istituto francese. Vi assiste alla presa del potere da parte dei nazisti, e legge per la prima volta le opere di Husserl, Heidegger e Scheler. Letture assai importanti, alla luce di poi, dato che la ‘fenomenologia’ ispirerà tutta la sua opera filosofica.
Tre anni dopo, nel 1936, pubblica il suo primo libro, il saggio filosofico L’immaginazione. Nel ’38 pubblica il romanzo La nausea e la raccolta di novelle Il muro, nei quali già sono sviluppati i principi della filosofia esistenzialista. L’esistenzialismo sartriano può essere definito una filosofia della libertà, della scelta e della responsabilità. L’uomo deve inventare la propria vita e il proprio destino, deve costruire i propri valori. Non c’è un’essenza dell’uomo, che prefiguri la sua esistenza; non ci sono norme, leggi, autorità che predeterminino il suo comportamento.
Nel 1943 pubblica il suo primo dramma, Le mosche (riprendendo il mito all’Orestiade), e il trattato d’ontologia fenomenologica L’essere e il nulla. Nel 1945 fonda la rivista Les Temps Modernes, nella quale troverano espressione le tre esperienze fondamentali della sua vita: quella filosofica, quella letteraria e quella politica. Escono L’età della ragione e Il rinvio, i primi due volumi della serie romanzesca Le vie della libertà – il terzo volume, La morte dell’anima, uscirà nel ’49- e l’atto unico A porte chiuse.
Inizia la pubblicazione su ‘Les Temps Modernes’ del lungo saggio I comunisti e la pace, dove sostiene la fondamentale validità delle tesi marxiste, sottolineando una posizione da «compagno di strada critico». L’elemento costante del suo rapporto col il Partito Comunista Francese è che ciascuna delle parti si atteggia a «cattiva coscienza» dell’altra.
Nel 1963 esce l’opera autobiografica Le parole. Lo stesso anno gli viene assegnato il premio Nobel per la letteratura. Sartre lo rifiuta, giustificando il suo gesto con ragioni personali -«ho sempre declinato le distinzioni ufficiali» – e con ragioni obiettive «io sto lottando per avvicinare la cultura occidentale a quella orientale, e svuoterei la mia azione se accettassi onorificenze da Est o da Ovest». Morirà a Parigi il 15 aprile 1980.
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