Last Updated on 3 Marzo 2015 by CB

Il World Press Photo mantiene la sua decisione sul premio assegnato a Giovanni Troilo dopo la richiesta del sindaco di Charleroi di revocare il prestigioso riconoscimento vinto dal fotografo italiano per un reportage sui gravi problemi sociali della città belga, definita “Il cuore nero dell’Europa”. Troilo è il vincitore della categoria Contemporany Issues con un reportage in cui ritrae la città a sud di Bruxelles, da lui vista come un luogo che ha sperimentato il crollo dell’industria, l’alto tasso di disoccupazione, immigrazione e una recrudescenza di microcriminalità. Ma Paul Magnette, primo cittadino di Charleroi, ha denunciato il fotografo per quella che definito una grave distorsione della realtà che danneggia la città e i suoi abitanti, nonché la professione di fotoreporter. Le didascalie falsificati e fuorvianti – insiste il sindaco – la parodia della realtà, la costruzione di immagini suggestive inscenate dal fotografo, tutto questo è profondamente disonesto e non rispetta i codici di deontologia giornalistica. A nostro parere, questo lavoro non è conforme con l’obiettivo del concorso.
Dopo la sua indagine durata tre giorni l’organizzazione del WPP ha replicato affermando che non vi è alcuna ragione di dubitare dell’integrità del fotografo, e che Troilo non ha violato in alcun modo l’etica giornalistica poiché le sue immagini sono tutte autentiche e non sono stati trovati elementi fuorvianti nelle didascalie delle foto.

Il dibattito sulla legittimità del premio a Troilo da giorni la comunità di fotografi e appassionati , come si può leggere dal blog di Smargiassi che ha intervistato il fotografo in Charleroi vs storyteller, un fotoconflitto. Il suo non è un reportage investigativo ma storytelling, precisa Troilo, ammettendo di aver fatto delle foto con situazioni ricostruite e in posa (per esempio è il cugino l’uomo nell’auto nel parcheggio per gli scambi di coppie), ma facendo notare di averlo dichiarato in modo non ambiguo nelle didascalie. Il fotografo, riporta Time ricostruendo la querelle, comunque ha ammesso di aver usato la torcia in una foto per aumentare la qualità dell’immagine. Un indubbio stravolgimento delle regole del fotogiornalismo, che nelle intenzioni del più importante premio del mondo prende un indirizzo più fictional, cinematografico. Aldilà del fatto che quella città sia davvero ‘nera’ , più di quanto piaccia al sindaco.
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