Last Updated on 14 Giugno 2005 by CB
Il primo romanzo di Iris Murdoch, oltre che essere divertente e witty, è anche una chiave per poter apprezzare tutta la sua narrativa. Da qui parte la tendenza a far vivere una coppia di personaggi tra loro contrari, dal cui confronto si articola la materia ambigua e psicologica della sua scrittura.In questo caso si confrontano, nella Londra degli anni Cinquanta, lo scrittore e traduttore (e voce narrante) Jake, e il suo eccentrico amico e filosofo Hugo, maestro nella fabbricazione di fuochi d’artificio e nella capacità di far ‘brillare’ i qui e ora della realtà. Tra la ricerca di un tetto sotto cui rifugiarsi e i continui sensi di colpa per aver scritto un libro che vampirizza la sua amicizia con Hugo riportandone i dialoghi, Jack incontra le sorelle, entrambe attrici, Sadie e Anne. Di quest’ultima scopre di essere da sempre innamorato. Ma lei ama Hugo, che invece è interessato a Sadie, la quale è attratta da Jack.
Sembrerebbe un intreccio banalmente sentimentale. Invece l’intelligenza frenetica e inquieta del protagonista alla ricerca di una rinascita interiore dà il senso della storia. Che è, nel suo significato ultimo, la ‘discesa’ del giovane scrittore dal mondo delle idee, e delle nevrosi, a una dimensione in cui le altre persone esistono. Grazie, anche, a un confronto finalmente consapevole con l’amico – e sua antitesi – Hugo.
In tutto ciò c’è anche un cane-attore, Mars, prima rapito a fini ricattatori, poi insostituibile comprimario della nuova vita di Jack, viatico nel suo viaggio nella realtà. (cb)
E le poesie? Mai tradotte, a quanto pare, in italiano!
Saluti,
G dp