Last Updated on 30 Novembre 2011 by CB
In attesa che esca il film ispirato al Grande Gatsby con Leo DiCaprio protagonista. Mentre al cinema si ride per l’ultimo Woody Allen che in Midnight in Paris rievoca i rutilanti anni Venti delle Gertrude Stein, Alice Toklas, Ernest Hemingway, Bunuel, Dalì, Picasso, e appunto, la coppia mondana Zelda e Scott.
Questa graphic novel dal tratto elegante e accurato – utilizza, oltre che la ‘sceneggiatura’ dei romanzi del marito, l’iconografia dell’epoca e le foto di famiglia – ripercorre la vita di Zelda Sayre (1900-1948), e dei suoi molti dai talenti – ballerina, pittrice, scrittrice; esempio di ‘maschietta’, donna ribelle e fanciullesca nel suo amore per le feste e lo sport. La sua originalità ha dettato una moda; la sua prima vittima è proprio Scott, che per le sue protagoniste a lei si ispira.
Dall’infanzia in Alabama all’incontro con lo scrittore, dal matrimonio alla scandalosa luna di miele a New York. Poi i molti viaggi, le feste e l’alcol a fiumi, le frequentazioni con Ernest Hemingway, Dorothy Parker, John Dos Passos, che nel libro compaiono con varie citazioni. Si racconta la gelosia di Scott per la scrittura, quando lei scrive un romanzo autobiografico, Save Me The Waltz. Fino alla malattia, al ricovero per schizofrenia, alla morte in un tragico rogo. L’avventura della strana coppia Fitzgerald, bella e dannata; la fragilità di Zelda, malata, fragile, lunatica e sempre in affanno per qualche passione non sopita, che fosse danzare o scrivere; il talento mostruoso di Scott, quel suo trasporre in letteratura la personalità dirompente di lei. Tutto questo rende la loro storia romantica, con un ritmo e uno stile degni di Cole Porter.
(Cristina Bolzani)