Last Updated on 28 Agosto 2018 by CB

Lui, con quel sorriso tirato ma convinto, sembra uscito da un romanzo di Wodehouse, assomiglia a quel Bertie Wooster, spesso aiutato provvidenzialmente dal maggiordomo Jeeves – che non si capisce bene se sia saggio o silly. Comunque, grazie a Ben Innes è stata superata una nuova frontiera del ‘selfismo’.
Il filone è quello che abbiamo visto con il Selfie horror al Lindt Cafe. Anche qui abbiamo a che fare con un luogo mediaticamente sensibile – come solo un aereo in balìa di di un dirottatore può essere – e con ostaggi. Ma il ridente Ben va oltre, perché proprio lui, uno degli ostaggi che sta rischiando la vita (in quel momento non si sapeva che la cintura esplosiva era falsa) ha la bella idea di farsi fotografare accanto al dirottatore. “The best selfie ever!”, scrive postando la foto sui social media.
Intervistato dal Sun, Ben racconta con flemma british: “Stavo cercando di fare buon viso a cattivo gioco e rimanere tranquillo in mezzo all’avversità. Ho pensato anche che se la bomba era vera avevo poco da perdere e ho deciso di dargli un’occhiata più da vicino…” “Ho chiesto a un membro dell’equipaggio di tradurre la mia richiesta al dirottatore di scattare un selfie con lui. Ha fatto segno di sì, così mi sono messo al suo fianco e ho sorriso”. E se avese intuito che era tutto un bluff? Ah, les Anglais.