Una orwelliana tazza di tè

Last Updated on 19 Maggio 2013 by CB

Undici regole d’oro per preparare il tè, secondo George Orwell. Tra le quali gioca un ruolo fondamentale la presenza del latte.  Il saggio del 1945 A Nice Cup of Tea, pubblicato per la prima volta dall’Evening Standard nel gennaio del 1946, è stato poi incluso nell’antologia As I Please, 1943-1945: The Collected Essays, Journalism & Letters, Vol 3. Da bravo britannico lo scrittore subisce il fascino del rito, “segno di civiltà”, che scandisce le giornate con la precisione di un orologio. Qui viene riportato il testo integrale degli undici punti, e sotto li si può ascoltare dalla voce di Orwell stesso. Per prima cosa, per quanto anche quello cinese abbia delle qualità, il tè deve essere indiano o di Ceylon. Poi, il tè deve essere fatto in piccole quantità, preferibilmente  in una teiera di porcellana o terracotta, o anche peltro. Che deve essere riscaldata prima.

Il tè deve essere forte.  Una tazza di tè forte è meglio di venti deboli. Tutti i veri amanti del tè non solo amano il tè forte, ma lo vogliono  un po ‘più forte ogni anno che passa.

Si dovrebbe versare per primo il tè nella tazza, poi aggiungere il latte. Questo è uno dei punti più controversi di tutti, anzi in ogni famiglia in Gran Bretagna probabilmente ci sono due scuole di pensiero sul tema. La scuola del latte prima scuola può vantare alcuni argomenti piuttosto forti, ma io sostengo che la mia tesi è inconfutabile. Il fatto è che mettendo il tè per primo e mescolando mentre si versa il latte si può esattamente regolare la sua quantità, altrimenti si rischia di mettere troppo latte, se si fa il contrario.

Infine, il tè dovrebbe essere bevuto senza zucchero. Se addolcito, non si degusta più tè, si sta semplicemente gustando le zucchero; si potrebbe fare una bevanda molto simile, sciogliendo lo zucchero in semplice acqua calda.

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