Amok e Il fucile da caccia

Last Updated on 15 Maggio 2004 by CB

Qualcosa accomuna il racconto di Stephen Zweig a quello di Inoue Yasushi, l’atmosfera decadente del viennese a quella calligrafica e tersa del critico d’arte e poeta giapponese. Il loro saper raccontare, con un crescendo da thriller, i chiaroscuri della natura umana e la forza ‘demoniaca’ delle passioni.La parola malese Amok significa più che ebbrezza… è una follia rabbiosa, una specie di idrofobia umana… un accesso di monomania omicida, insensata, non paragonabile a nessun’altra intossicazione alcolica. Così il medico protagonista della storia di Zweig racconta la sua storia di sconfitta umana, di come, ormai stremato dalla solitudine dopo un lungo periodo nei tropici, incontra una donna inglese bella e orgogliosa e calcolatrice, che chiede di essere aiutata con l’arrogante promessa di molto denaro; alla quale, per mortificarne la prepotenza, prima nega il suo aiuto, e poi offre tutto se stesso, in una folle, appassionata corsa verso la riparazione del male, destinata al fallimento. Destino segnato, il suo, già da un’altra donna, a causa della quale era stato costretto a lasciare l’Europa; una donna che aveva un modo di essere arrogante e fredda che mi stravolgeva il cervello; da sempre le donne imperiose e sfrontate mi tenevano in pugno…

Nel romanzo di Inoue Yasushi, tre donne e un uomo conoscono il tradimento, la gelosia, la vendetta, la morte. La menzogna alimentata da ciascuno dei personaggi è allestita con rituale sapienza per anni, prima che le lettere di ciascuno di loro ne smascherino il vero io, il lato oscuro. E’ proprio così: dentro di me vive un’altra me che io stessa non conosco. Una donna che anche tu non conosci, e che non ti saresti mai neppure lontanamente immaginato. Una volta dicesti che ognuno porta, nascosto nel proprio corpo, un serpente. (…) Tu non tornasti mai più sull’argomento, ma quel discorso mi colpì stranamente fissandosi nella mia memoria, e ogni tanto mi capitava di interrogarmi sul serpente che le persone hanno dentro di sé. A volte mi rispondevo che era l’egoismo, altre volte la gelosia, altre ancora il destino. Così l’amante suicida Saiko – a sua volta tradita in passato dall’ex marito – consegna la sua verità nel testamento. Anche per lei, come per il medico colpito dall’amok, il destino racchiuso nel suo passato arriva a braccarla fino alla morte. (cb)

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Inoue Yasushi
Stephen Zweig, un europeo ante litteram

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